Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.
Le parole che oggi meditiamo ci propongono tre idee fondamentali: il comandamento, l’amore, il “come io”. Il termine “comandamento” rende in modo plastico il concetto di qualcosa che non è opinabile. Il possessivo “mio” dice con forza l’investimento che Gesù fa su queste parole. Il “mio comandamento” è la sintesi del Vangelo giocata sul registro della prassi ( del vivere quotidiano)
La parola “amore” sta all’incrocio dell’umano e del divino, Da una parte rappresenta la natura profonda di Dio, “Dio è amore” e dall’altra la profondità dell’esperienza umana più genuina. L’ultimo passaggio “come io” radicalizza in senso cristologico il discorso. Il comandamento di Gesù non è di amare ma di amare come lui ha amato. Qui succede la più grande rivoluzione culturale della storia. Siamo provocati a far diventare la modalità di vivere della Trinità la modalità di vivere quotidiano dell’uomo. Cambia il modo di affrontare la vita perché cambia la profondità con cui viviamo le nostre relazioni umane che della vita sono la parte più consistente. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.