Mio Signore e mio Dio!
Nella seconda parte del brano odierno Gesù appare agli undici con lo scopo preciso di confermare la fede di Tommaso che non era presente alla sua venuta della settimana precedente. Gesù l’ammonisce severamente: non essere incredulo ma credente. Nella logica pasquale la fede è la condizione necessaria e irrinunciabile. Il risorto con la sua vicenda di morte e di vita rivela che l’essere discepoli si gioca nel dono totale di sé. Mio Signore e mio Dio! L’esclamazione di Tommaso dice nel tono e nei contenuti con quale radicalità egli abbia capito la lezione. Gesù però insiste. Perché tu hai veduto, hai creduto, beati quelli che non hanno veduto e hanno creduto. Arrivare alla radicalità di Tommaso solo sulla testimonianza di chi ha visto è il massimo della fede. Mio Signore e mio Dio! Questa settimana siamo invitati a riconoscere con la nostra vita la divinità di Gesù per vivere da risorti con lui risorto. La forza interiore perche la Pasqua non sia una festa che passa ma un mistero che ci segna per sempre sta tutta nella nostra fede. La fede è quanto abbiamo fatto spazio a Dio nella nostra vita. Mio Signore e mio Dio!