Abbiamo in mente spesso Dio come colui che chiede: che ci chiede di vivere una morale, di pregare, di fare penitenza… La prima scena di questo brano della Samaritana ci presenta un Gesù che domanda: dammi da bere. Tutto il proseguo del racconto evidenzia però in Gesù una grande voglia di dare: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “ Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva. La donna samaritana non tarda ad accorgersene e da potenziale donatrice diventa una che chiede: Signore,dammi quest’acqua perché io non abbia più sete. IL brano, che è molto unitario, chiarisce il contenuto di quest’acqua viva: I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. Cambia il rapporto con Dio. E un rapporto in spirito: Dio non è più fuori, è dentro l’uomo come sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna. Nel Battesimo, nell’Eucarestia e in tutti i sacramenti Dio diventa intimo all’uomo. Dio e l’uomo sono insieme. E’ un rapporto in verità. Si adora vivendo la Parola che è la verità di Dio. Il brano si conclude con un’ultima condivisione dove impariamo da Gesù il rapporto autentico con il Padre che per lui è vita trinitaria e per noi adorazione. Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato. Scoprire e fare la volontà di Dio in tutti i passaggi di una giornata è la nuova frontiera del rapporto con Dio. Questa settimana facciamo nostra la richiesta della donna di Samaria: Signore, dammi quest’acqua, perché non abbia più sete. Viviamola nella coscienza di questa situazione nuova dove Dio è dentro di noi e noi lo amiamo facendo la sua volontà